Patriota e uomo politico italiano. Seguendo la tradizione patriottica familiare,
si orientò presto verso il liberalismo; fu introdotto nella Giovine
Italia da N. Fabrizi e nel 1832, insieme con L. Settembrini, fondò a
Napoli un'organizzazione segreta affiliata a quella mazziniana. Arrestato nel
1839, rimase in carcere sino al 1842 e subì un nuovo arresto nel 1846.
Deputato al Parlamento di Napoli nel 1848, prese parte ai moti del 15 maggio e
fu tra i capi della sollevazione calabrese dell'anno successivo, in cui
trovarono la morte suo padre e un suo fratello. Condannato a morte in
contumacia, si rifugiò a Corfù da dove partì per
raggiungere Roma e partecipare alla difesa della Repubblica romana. Alla caduta
di questa riparò dapprima a Londra, stabilendosi poi a Parigi. Nel 1860,
alla notizia della spedizione dei Mille, raggiunse la Sicilia per partecipare
alla campagna garibaldina. Eletto deputato al Parlamento italiano nel 1861,
sedette sui banchi della sinistra radicale sino al 1880, occupandosi soprattutto
dei problemi di politica estera. Nel 1881 fu nominato senatore (Pizzo di
Calabria, Vibo Valentia 1809-1885).